Musica popolare

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Mostra

Pronti per un’avventura musicale? La nuova mostra interattiva vi invita a esplorare l’affascinante storia della musica popolare svizzera, puntando i riflettori su quattro elementi tipici della cultura musicale svizzera: l’organetto svittese, il corno delle Alpi, il salterio e lo jodel.

La musica e i canti popolari non sono sempre stati come li conosciamo oggi. La mostra illustra come le melodie circolino, gli stili si mescolino e sia nato il «mito della musica popolare». Per rendere tangibile questo processo evolutivo sono proposti oggetti storici, esempi sonori e ritratti di musicisti.

Dal Ländler tradizionale all’innovativa «nuova musica popolare svizzera» – la mostra presenta l’intera varietà. Chi lo desidera può anche provare a suonare uno strumento, intonare uno jodel o cimentarsi nel ballo.

Partecipare

Siete invitati a far parte della mostra «Musica popolare».

SietPossedete una registrazione musicale, una foto ricordo o una storia legata alla musica popolare? Inviate il vostro contributo e parteciperete così alla mostra «Musica popolare».

Ogni mese, i contributi selezionati saranno presentati nella mostra. In questo modo nascerà la raccolta digitale «La mia musica popolare»: di tutti, per tutti.
In collaborazione con e invitati a far parte della mostra «Musica popolare».

In collaborazione convolksmusik.mx3.ch und lanostraStoria.ch..

La piattaforma volksmusik.mx3.ch è il punto d'incontro online della musica popolare svizzera, dallo jodel alla musica bandistica.
Si cercano contributi nei seguenti generi:

  •        Jodel
  •        Coro
  •        Strumentale
  •        Musica bandistica
  •        Canzoni e ballate popolari
  •        Fisarmonica

Come funziona:
1. Registratevi gratuitamente su volksmusik.mx3.ch
2. Caricate la vostra musica popolare
3. I contributi selezionati saranno inseriti nella mostra

Che si tratti di foto di serate danzanti, di storie personali legate alla musica popolare o di registrazioni audio, è possibile pubblicare facilmente i propri ricordi legati alla musica popolare su lanostraStoria.ch.

Sono ammessi tutti i formati:

  • testi
  • foto
  • video
  • registrazioni audio

Come funziona:
1. Registratevi gratuitamente su lanostraStoria.ch
2. Cliccate sul pulsante verde in alto a destra
3. Caricate i vostri ricordi
4. I contributi selezionati saranno esposti nella mostra

Visite guidate

Musica popolare

Visite guidate per i gruppi privati

Visita guidata attraverso la mostra «Musica popolare».

Visita guidata: 1 ora

Visite guidate per gruppi sono possibili anche al di fuori dell'orario di apertura su richiesta (a pagamento).

Iscrizione:  

2 settimane in anticipo, offerte su misura disponibili su richiesta (anche aperitivo)

Prenotazione online

Numero di partecipanti:

 

25 persone al massimo per visita guidata

Costi:

 

  CHF 120 per la visita guidata, più l’entrata a tariffa ridotta di CHF 10 per persona. 
Bambini e ragazzi fino a 16 anni ingresso libero.

accessibility.sr-only.person_card_info Servizio di prenotazione

+41 41 819 60 10 forumschwyz@nationalmuseum.ch

Media

Musica popolare

Forum della storia svizzera Svitto | 14.6.2025 - 3.5.2026
Data di pubblicazione 12.6.2025

Suoni e canti al museo. Un viaggio sonoro ricco di scoperte con la nuova mostra «Musica popolare»

Qual è il volto sonoro della Svizzera? Dal 14 giugno, la mostra temporanea «Musica popolare» al Forum della storia svizzera a Svitto vi invita a scoprire le molteplici sfaccettature della cultura musicale popolare svizzera, dagli strumenti tradizionali alle voci e ai volti della musica popolare, fino alle interpretazioni moderne. Tutti sono invitati a partecipare: sul palco della «Stubete» ognuno è invitato a suonare la fisarmonica, jodelare e ballare.

Non esiste un'unica musica popolare svizzera, bensì una varietà di generi, caratterizzati da peculiarità regionali, strumenti diversi e melodie mutevoli. La mostra accompagna i visitatori in un viaggio sonoro e storico-culturale attraverso il Paese. Essa illustra come è nato il «mito della musica popolare» e come viene continuamente reinterpretato. La mostra poggia su quattro elementi caratteristici della cultura musicale popolare della Svizzera: la fisarmonica di Svitto, che intorno al 1886 ha rivoluzionato la musica popolare, soppiantando in molti casi i tradizionali strumenti a corde e a fiato; il corno delle Alpi, che dalla festa di Unspunnen del 1805 è stato promosso a simbolo nazionale; il salterio a percussione, che dalla Persia è approdato nella regione del Säntis; lo jodel, che spazia dallo jodel naturale senza testo ai concorsi canori organizzati da varie associazioni.

Personaggi leggendari, una fisarmonica smontata e i «Sepplis»

Reperti storici, esempi sonori autentici e ritratti di musicisti rendono tangibile l’origine e lo sviluppo della musica popolare svizzera. Si può ammirare, ad esempio, la struttura di una fisarmonica di Svitto marca «Nussbaumer», uno strumento composto di 2500 componenti, o il copricapo riccamente decorato di un Silvesterchlaus dell'Appenzello, con scene intagliate in legno, figurine e perline. Sono inoltre ritratti generazioni di figure leggendarie della musica popolare: dal clarinettista Kasimir Geisser a Wysel Gyr, re della musica popolare alla televisione della Svizzera tedesca, fino alla giovane solista di corno delle Alpi Lisa Stoll.

La mostra illustra come la musica popolare abbia sonorità diverse nelle varie regioni della Svizzera: la Svizzera centrale è diventata una roccaforte dello stile ländler, nell'Appenzello è rimasta viva la musica per strumenti a corde, nei Grigioni il panorama musicale è stato caratterizzato dai «Fränzlis» e dai«Sepplis», nella Svizzera italiana sono diffuse le bandelle, mentre nella Romandia buona parte della tradizione musicale è andata perduta a causa della Riforma protestante.

Da musica dei poveri a orgoglio nazionale

«Molti non sanno che la musica popolare era originariamente una musica da ballo per le classi sociali più basse», spiega la curatrice Sibylle Gerber. Soltanto durante la Seconda guerra mondiale la radio promosse la musica popolare in tutta la Svizzera per rafforzare la coesione nazionale. Dagli anni Sessanta sono apparsi movimenti alternativi che hanno sperimentato accostamenti tra tradizione e novità, dando vita alla «nuova musica popolare» in un confronto tra conservare e innovare, sempre attuale.

Partecipate anche voi!

La mostra interattiva invita calorosamente tutti a cimentarsi nella musica. Sul palco della «Stubete» è possibile cantare, suonare e ballare: sono a disposizione strumenti musicali popolari, accompagnati da istruzioni dettagliate, sia per un primo approccio alla fisarmonica di Svitto, sia per esibirvi nel brano tradizionale «Schuelerbuebe-Jodel». Si potranno così scoprire nuovi suoni e forse anche talenti nascosti. Chi desidera far parte della mostra è cordialmente invitato a contribuire con i propri ricordi di musica popolare, sotto forma di istantanee, registrazioni audio o video. Da questi contributi nascerà la raccolta digitale «La mia musica popolare»: un mosaico sonoro della musica popolare svizzera, da tutti per tutti.

Un ricco programma di accompagnamento

Oltre alle offerte didattiche per le scuole, la mostra propone un ricco programma di accompagnamento con concerti, workshop e visite guidate con esperti. I bambini possono inoltre esplorare la mostra con un'audioguida appositamente concepita, che li conduce in modo giocoso attraverso il variegato universo sonoro della musica popolare svizzera.

Documenti:

Immagini

Notti di ballo e divertimento a Zurigo

Kasi Geisser (a sinistra) e altri musicisti posano con i loro strumenti e bevande alcoliche davanti al manifesto del loro concerto. I musicisti della Svizzera centrale garantiscono così notti di balli allegri e animati nel quartiere Niederdorf di Zurigo. Kasi Geisser (clarinetto); sconosciuto (corno alpino); Emil Christen (violino) e Roman Stadelmann (fisarmonica) posano davanti al manifesto del concerto «Urchigä», Zurigo, 1925 circa, riproduzione ©Staatsarchiv Uri, Altdorf

Staatsarchiv Uri, Altdorf

I «Fränzlis» in viaggio

«Fränzlis», foto: Camill Hoffmann, Sils-Maria, ca 1900, copia

Kulturarchiv Oberengadin, Zuoz

Intergenerazionale

Rees Gwerder (1911–1998) e Josef Inderbitzin suonano la fisarmonica di Svitto insieme a Rita, nipote di Gwerder. L’autodidatta e talentuoso suonatore di fisarmonica svittese ha entusiasmato con i suoi brani molti appassionati di danza.

Bibliothèque de Genève, Dany Gignoux

Key visual

Key visual della mostra «Musica popolare», grafica Büro Nord GmbH

Museo nazioinale svizzero

Ingresso alla mostra

Vista dell'ingresso della mostra «Musica popolare»

Museo nazionale svizzero

Uno sguardo alla mostra

La mostra affronta anche il tema della diversità regionale della musica popolare, prendendo come esempio la Svizzera centrale, l'Appenzello, i Grigioni, il Ticino e la Romandia.

Museo nazionale svizzero

Come la musica popolare è approdata in tivù

Vista sulla postazione multimediale del presentatore televisivo Wysel Gyr.

Museo nazionale svizzero

Partecipate anche voi!

Sul palco della «Stubete» è possibile cantare, suonare e ballare: sono a disposizione strumenti musicali popolari, accompagnati da istruzioni dettagliate.

Museo nazionale svizzero

Provare personalmente

Alla stazione multimediale interattiva è possibile scegliere tra uno jodel naturale o un brano strumentale. È possibile attivare o disattivare singole voci o strumenti a proprio piacimento, creando così una versione sonora personalizzata.

Museo nazionale svizzero

Contatto per la stampa del Forum della storia svizzera Svitto

+41 41 819 60 18 medien.fsg@nationalmuseum.ch

Colophon

  • Direzione generale  Denise Tonella
  • Direzione del progetto  Sibylle Gerber
  • Curatrici della mostra e concezione  Sibylle Gerber, Laura Rompietti
  • Relazioni pubbliche e marketing  Karin Freitag-Masa, Conny Lüönd
  • Mediazione culturale  Isabelle Marcon Lindauer, Laura Rompietti
  • Scenografia  Ralph Nicotera
  • Concezione grafica  Clavadetscher Gestaltung
  • Illustrazioni  Anna-Lisa Schneeberger
  • Grafica pubblicitaria  Büro Nord GmbH
  • Comitato consultivo  Roman Aebersold, Günhan Akarçay, Heidi Amrein, Beat Högger, Sabrina Médioni, Denise Tonella
  • Controllo del progetto  Sabrina Médioni
  • Allestimento della mostra  Ivan Füglister, Roland Reichlin, Atelier Derrer (Rolf Derrer), Alder Stahl und Schweiss, Atelier S&G AG, Grob Schreinerei AG, Moderne Metallbearbeitung GmbH, Makro Art AG, Utiger Maler AG
  • Prestiti di oggetti  Laura Mosimann, Cristina Kaufmann, Claudio Stefanutto
  • Conservazione e assemblaggio degli oggetti  Sarah Longrée, Iona Leroy, Charlotte Maier, Gaby Petrak, Tino Zagermann
  • Logistica degli oggetti e montaggio degli oggetti  David Blazquez, Christian Affentranger, Simon D’Hollosy, Reto Hegetschweiler, Aymeric Nager
  • Fotografia  Jörg Brandt, Felix Jungo
  • Fototeca  Ronja Eggenschwiler, Andrea Kunz, Fabian Müller
  • Litografie e scansioni  Georg Sidler
  • IT, web, postazioni interattive  Alex Baur, Thomas Bucher, Ueli Heiniger, Pasquale Pollastro, Danilo Rüttimann, Tweaklab AG (Sarah Glauser, Kaspar Hochuli), Loris Imlig, Laura Moser, Nicolas Senn, Lisa Stoll, Monica Lindt, Ann Malcolm, Silvia Planzer, Sophie Richard
  • Traduzioni  Marie-Claude Buch-Chalayer, Marco Marcacci, Nigel Stephenson

Prestiti

  • Appenzeller Brauchtumsmuseum, Urnäsch
  • Nadja Athanasiou, Zürich
  • Peter Baumann, Laupersdorf
  • livia Bergamin, liebefeld
  • Bibliotheque cantonale et universitaire, Lausanne
  • Bibliotheque de Geneve, Genf
  • Bundesamt für Kultur (BAK), Bern
  • Burgerbibliothek Bern
  • Roger Bürgler, Gersau
  • Cinematheque suisse, Penthaz
  • Dschoint Ventschr Filmproduktion, Zürich
  • Echo vom Eierstock, Stans
  • Eidgenössischer Jodlerverbond, Langenbruck
  • Empirische Kulturwissenschaft Schweiz, Basel
  • ETH-Bibliothek, Zürich
  • Forschungsstelle für Fränkische Volksmusik, Uffenheim
  • Foto Furter, Davos
  • Fotostiftung Schweiz, Winterthur
  • Ueli Fricker, Bern
  • Johannes Fuchs, hackbrett.ch, Appenzell Meistersrüte
  • Gemeinde Arth
  • Gemeinde Schwyz
  • Graphische Sammlung ETH Zürich
  • Gruppo Corriere del Ticino, Societa Editrice del Corriere del Ticino SA, Muzzano Haus der Volksmusik, Altdorf
  • Heimatmuseum Davos
  • Kundenschreinerei Zitherbau Heinzer GmbH, lllgau
  • Hochschule Luzern 
  • Madlaina Janett, Zürich 
  • Jodlerklub Männertreu Suisse, Liebefeld 
  • Keystone SDA, Bern 
  • Korporation Luzern 
  • Kulturarchiv Oberengadin, Zuoz 
  • Christine Lauterburg, Bern 
  • Peggy Moser, Zürich 
  • Musee gruerien, Bulle 
  • Museum der Kulturen, Basel 
  • Museum für Musikautomaten, Seewen SO 
  • Heinz Notter, Horw 
  • Christoph Oeschger, Zürich 
  • örgeli-studio, Schwyz 
  • luisa Poggi e Aurelio Beretta, Vox Blenii, Acquarossa 
  • Rätisches Museum Chur 
  • Familie Ribary, Oberägeri 
  • Roothuus Gonten, Zentrum für Appenzeller und Toggenburger Volksmusik Serge Schmid, Langnau 
  • Schweizerische Nationalbibliothek, Bern 
  • Schweizerische Nationalphonothek, Lugano 
  • Schweizerisches Sozialarchiv, Zürich 
  • Schweizer Radio und Fernsehen SRF 
  • Staatsarchiv Basellandschaft, Liestal 
  • Staatsarchiv des Kantons Schwyz, Schwyz 
  • Staatsarchiv Uri, Altdorf 
  • Staatsbibliothek zu Berlin 
  • Heinz Städeli„ Luzern 
  • Stadtarchiv Chur 
  • Zürcher Hochschule der Künste/ Museum für Gestaltung, Zürich 

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