Key visual della mostra "Games" da vedere su sfondo blu tipici alieni SpaceInvader, rappresentati graficamente

Games

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Mostra

In tutto il mondo si contano 2,5 miliardi di videogiocatori. La mostra trasporta i visitatori in un viaggio nel tempo attraverso i 50 anni di storia dei giochi elettronici. Da fenomeno di nicchia, i videogiochi si sono trasformati in complessi mezzi di intrattenimento, diventando una parte rilevante della nostra cultura. La mostra segue il loro sviluppo dal punto di vista storico e tecnologico, dalla loro comparsa nelle sale giochi fino alla realtà virtuale, affrontando anche quegli aspetti che suscitano preoccupazione nella società odierna. Tramite apposite postazioni è possibile provare diversi giochi e tuffarsi in mondi virtuali.

Media

«Games»

Forum della storia svizzera Svitto | 13.11.2021 - 13.3.2022
Data di pubblicazione 10.11.2021

La storia e il fascino dei videogiochi

Nel giro di pochi decenni, da un gioco qualsiasi i videogiochi si sono trasformati in una delle attività ricreative più amate – e in una redditizia attività economica globale. Dopo il grande successo al Museo nazionale di Zurigo e al Château de Prangins, dal 13 novembre 2021 al 13 marzo 2022 anche il Forum della storia svizzera di Svitto ripercorre la storia dei giochi digitali con l’esposizione «Games».

Fortnite, Super Mario o Minecraft sono sulla bocca di tutti. Non c’è da sorprendersi: oggi i videogiocatori sono circa 2,5 miliardi di persone, un terzo della popolazione mondiale. La prima pietra per il fascino dei videogiochi fu posata negli anni 1950 da un fisico americano, William Higinbotham, che con Tennis for Two creò un gioco di puro divertimento.

Da attività familiare a realtà virtuale
Negli anni 1970, i videogiochi furono commercializzati e resi accessibili al grande pubblico. I giochi elettronici fecero il loro ingresso in salotto e furono pubblicizzati come attività per tutta la famiglia. Al tempo stesso presero piede anche sul suolo pubblico: i cosiddetti «giochi arcade», che potevano essere giocati a pagamento in ristoranti, centri commerciali e aeroporti, fecero una concorrenza sfrenata ai popolari flipper.
Negli anni 1990, i giocatori si sfidavano in LAN party: per giocare assieme collegavano i loro computer attraverso una rete locale. Lo sviluppo di Internet rese possibili i giochi online e la crescente potenza dei server andò di pari passo con giochi sempre più raffinati. Nel nuovo millennio, infine, sono state sviluppate le console domestiche VR: l’immersione in universi di gioco interattivi ha offerto un’esperienza completamente nuova e affascinante.

Fascino e formazione al tempo stesso
Con l’esposizione «Games», dal 13 novembre 2021 al 13 marzo 2022 il Forum della storia svizzera Svitto ripercorre la storia dei videogiochi fino ai giorni nostri, esplorando aspetti sociali e dibattiti di attualità: cosa determina il fascino dei videogiochi? I giochi digitali possono essere utili per la formazione scolastica o gli anziani? Che storie raccontano?
L’esposizione temporanea invita i visitatori a giocare in una scenografia tipica dell’epoca dei buoni vecchi computer, delle console e delle slot-machine, mentre i bambini potranno mascherarsi e giocare in forma analogica a «Mario Land». E chissà che non sbuchino fuori spettatori del calibro di Lara Croft, Dark Elf e Co. in grandezza naturale…

Un ricco programma collaterale – tra cui figurano i workshop «Mario Maker» dedicato alle famiglie e ai bambini e «Level-Up» per i genitori nonché visite guidate con attori dell’industria svizzera dei computer – permetterà di approfondire il comportamento di gioco degli adolescenti nonché lo sviluppo di competenze attraverso i giochi digitali e il game design.

In caso di domande rivolgersi a:

Immagini

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Entrata della mostra

© Museo nazionale svizzero

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Sguardo sulla mostra

© Museo nazionale svizzero

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Sguardo sulla mostra – Gli anni 1970

© Museo nazionale svizzero

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Sguardo sulla mostra - Giochi arcade degli anni ‘80

© Museo nazionale svizzero

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Sguardo sulla mostra – Stazioni di gioco degli anni ‘90

© Museo nazionale svizzero

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Sguardo sulla mostra – Stazione di gioco degli anni 2000

© Museo nazionale svizzero

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«Smaky 6»: Primo personal computer a 8 bit sviluppato in Svizzera.

© Museo nazionale svizzero

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Sguardo sulla mostra - Figure di gioco a grandezza naturale per i fan e le play station degli anni 2010

© Museo nazionale svizzero

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Key visual della mostra «Games»

© Museo nazionale svizzero

Contatto per la stampa del Forum della storia svizzera Svitto

+41 41 819 60 18 medien.fsg@nationalmuseum.ch

Colophon

  • Direzione generale Denise Tonella
  • Direzione del progetto e curatori della mostra Rebecca Sanders, Selina Stuber
  • Relazioni pubbliche e marketing Karin Freitag-Masa (Leitung), Conny Lüönd
  • Mediazione culturale Isabelle Marcon Lindauer
  • Scenografia Loosli Zehnder, Szenografie und Innenarchitektur, Basel
  • Grafica Clavadetscher Gestaltung für Kultur und Wirtschaft, Schwyz
  • Grafica postazioni interattive Etter Studio, Zürich
  • Grafica key visual Roli Hofer, Zürich
  • WebGL videogioco Nils Lüönd, Schwyz
  • Pianificazione dell’illuminazione Marc Hägeli, Mike Roder
  •  Allestimento della mostra Atelier S&G, Steinhausen, Creaplot AG, Münchenstein, Durchstarter Werbetechnik GmbH, SChwyz, Gratschi Jud, Horw, Luziferro AG, Horgen, Utiger Maler AG, Baar, Roland Reichlin
  • Preparazione e assemblaggio degli oggetti Jürg Mathys
  • Logistica degli oggetti Christian Affentranger, David Blazquez (Leitung), Reto Hegetschweiler, Simon d’Hollosy, Markus Scherer
  • Prestiti Maya Jucker
  • IT e Web Thomas Bucher, Pasquale Pollastro, Danilo Rüttimann, René Vogel (Leitung)
  • Postazioni interattive Digilab Sabl, Cureglia, Michel Ziegler, Hidden Fields, Luzern, Hochschule Luzern, Informatik - Digital Ideation, Rotkreuz, Tweaklab AG, Basel
  • Film «Storia dei videogiochi» Tom Gerber, Zürich, Musik: Dubmood
  •  Traduzioni Marie-Claude Buch-Chalayer, Weil am Rhein, Bill Gilonis, Zürich, Maya Haus, Pully, Marco Marcacci, Lumino, Alessia Schiavon, Bern, Geoffrey Spearing, Zürich, Sandra Wyss, Winterthur

Prestiti

  • Computer Museum beider Basel
  • Musée Bolo, Lausanne
  • Maic Bänziger
  • Tom Gerber
  • Michael Kempf
  • Nathan Leuenberger
  • Peter Thieu
  • Ivo Vasella
  • World of Games, Unterentfelden

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